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Villa dei Cedri: da dimora a Museo L’edificio che ospita il Museo Villa dei Cedri, è una villa di origine almeno ottocentesca, frutto di diversi interventi di trasformazione susseguitisi nel tempo. Se inizialmente la casa di campagna presentava sobrie forme tardo neoclassiche, l’aspetto attuale è dovuto principalmente all’ampliamento progettato dall’architetto milanese Nelusco Mario Antoniazzi su commissione del banchiere Arrigo Stoffel, il quale acquistò la proprietà nel 1931. I passaggi di proprietà furono accompagnati da modifiche apportate alla villa e al parco. In particolare l’ampliamento e le trasformazioni degli anni ’30 del XX secolo rispondono ai criteri di rappresentatività della borghesia, soddisfano le esigenze di piacere e riposo dei proprietari e instaurano uno stretto rapporto tra la villa e il parco, tra l’architettura e la natura, attraverso la costruzione di terrazze, una veranda, una loggia e la torre belvedere, vero e proprio status symbol dell’architettura residenziale del periodo, come dimostrano i numerosi esempi diffusi in Ticino. Tutti questi elementi consentono di ammirare il parco e il panorama circostante da diverse angolature e rompono la rigidità dell’edificio compatto di impronta tardo neoclassica in sintonia con la tendenza pittoresca alla scomposizione dei volumi, tipica delle ville eclettiche. L’estetica del pittoresco si ritrova nel giardino ridisegnato come parco paesaggistico, detto all’inglese, senza però rinunciare ai vantaggi pratici della coltivazione, che continua ad essere praticata: vigna, orto, frutteto e serre completavano il quadro di questa oasi verde.
La nascita del Museo civico Villa dei Cedri Il progetto di dotare la città di un museo d’arte sembra essere maturato nel 1970. In quell’anno Emilio Sacchi, medico, e Adolfo Rossi, banchiere originario di Bellinzona attivo nella vicina Italia, donarono alla collettività le loro rispettive collezioni d’arte, costituite prevalentemente di dipinti databili tra il Seicento e il Novecento. La collezione Rossi fu presentata al pubblico una prima volta nel 1973 nel Palazzo comunale; le collezioni Rossi e Sacchi, primo nucleo del museo d’arte cittadino, furono esposte insieme nel 1977, sempre nei locali del Palazzo municipale. Dopo l’acquisto di Villa dei Cedri e l’istituzione della Civica galleria d’arte, si decise di dare un chiaro orientamento culturale alla giovane istituzione. La politica di acquisizione è incentrata sull’arte di area svizzera e italiana dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi, concentrandosi in particolare sugli artisti attivi nella regione, e privilegiando il recupero critico di figure originali e le creazioni su carta. Album fotografico storico di villa dei Cedri |
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